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Finanza gentile

Pubblichiamo il testo della lettera inviata alla Gazzetta di Parma e pubblicata sul giornale l’11 febbraio 2013

“Non sarà che stiano venendo i tempi in cui la gentilezza possa accostarsi alla finanza?
Questa la domanda che ci poniamo noi del Movimento Italiano per la Gentilezza in questi giorni di serrati dibattiti sul mondo economico-finanziario.
Tra i molteplici interventi sul tema da parte di illustri esperti, ci è capitato di ascoltare il professor Giulio Sapelli, noto storico economista. Con grande stupore l’abbiamo sentito soffermarsi a lungo sul concetto di finanza etica e di eticità del sistema bancario. In poche parole, egli rimprovera alle banche la mancanza di un impegno verso l’economia reale e verso i bisogni sociali. Ad esclusione delle banche di credito cooperativo, cioè le discendenti delle vecchie casse rurali, oggi il sistema bancario si pone lo scopo prioritario di investire il risparmio nell’artificioso settore della finanza pura, anziché disporsi a favorire la crescita dell’economia del territorio. In tale ottica si smarrisce la visione umanitaria e sociale, mentre si persegue una visione puramente virtuale, che si autoalimenta in una spirale completamente staccata dai valori più positivi e concreti dell’uomo, delle sue naturali aspirazioni a costruire la vita per sé e per la sua famiglia all’interno di una realtà a lui nota.
Un’altra voce interessante quella di Andrea Baranes, presidente della fondazione culturale di Banca Etica, che ha detto :- Le Banche dovrebbero raccogliere risparmi dalle persone per erogare crediti a che ne ha bisogno, divenendo strumento necessario per lo sviluppo economico e non un meccanismo per far soldi dai soldi nel più breve tempo possibile -.
In modo un po’ sorprendente, dunque, abbiamo conferme al nostro assunto fondamentale anche dal mondo asettico e spregiudicato della finanza, che ad oggi sembra averci messo nei guai. La gentilezza, intesa come altruismo e comprensione del prossimo, come spirito civico a sostegno della nostra società, è il valore che deve permeare, quindi, ogni ambito della vita, oggi come in passato e come sempre.

A.M.F.B.”