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Lettera aperta a Immaculata De Vivo e Daniel Lumera

LETTERA APERTA a Immaculata De Vivo e Daniel Lumera, autori del saggio BIOLOGIA della GENTILEZZA, uscito proprio nel maggio del 2020, quasi fosse una risposta al terribile fenomeno della pandemia da Covid 19.

Carissimi,

ci rivolgiamo a voi, se ci è permesso, come ad amici, idealmente già nostri associati, e vi ringraziamo per il vostro prezioso lavoro.

In primis dobbiamo dire che la lettura del libro, pur se impegnativa, è stata molto gratificante, perchè ci ha permesso di constatare che già da parecchi anni il nostro Movimento si muove sulle stesse linee che si possono ricavare dal vostro percorso di studi. Questo, ovviamente, ci rinforza nelle nostre convinzioni. E avere delle conferme dalle voci autorevoli di importanti scienziati d’oltreoceano non è cosa di poco conto.

Noi, già nel 2005, nel corso della 4′ Conferenza del World Kindness Movement, avevamo imparato a conoscere, tramite il rappresentante U.S.A., le endorfine, ormoni del cervello, che la gentilezza aiuterebbe a produrre, inducendo sensazioni di benessere e felicità.

Poi avevamo incontrato concetti provenienti dalla cultura indiana sulla interconnessione tra l’interesse del singolo e quello degli altri. Poi dalla nostra cultura classica avevamo ricavato i concetti di bontà e bellezza come un tutt’uno, i concetti di armonia ed equilibrio (si veda il rapporto 1:2 proprio dell’architettura greco-antica). Poi avevamo intuito come la gentilezza sia una virtù non solo del cuore, ma soprattutto della mente. Infine avevamo azzardato a dire che la gentilezza potrebbe essere la chiave per far compiere un passo in avanti nell’evoluzione della specie umana.

Tutto questo in maniera molto laica e naif.

Oggi, grazie al vostro saggio, abbiamo scoperto i telomeri, strutture del DNA, che sono destinati ad accorciarsi con l’invecchiamento, ma che la gentilezza, nelle sue molteplici accezioni, proteggerebbe, contrastando addirittura i fattori ereditari negativi. La gentilezza, come stile di vita, con la meditazione, il contatto con la natura, la musicoterapia, l’ottimismo, il perdono, la gratitudine, la sana alimentazione e l’attività fisica, diventa portatrice di felicità e longevità.

Accanto alle sperimentazioni su campioni umani, sono risultate interessanti e suggestive le numerose citazioni di personaggi antichi e contemporanei delle più diverse culture (v. Mark Twain, Rita Levi-Montalcini, Anna Frank,Lao Tzu, Galileo Galilei ecc.), che ci fanno intendere come la ricerca del senso della vita sia stata e sia sempre la finalità precipua di ogni essere umano in modo più o meno consapevole.

Infine, ci è parso davvero apprezzabile l’invito a trovare nella meditazione il giusto bilanciamento alla fretta dell’avere e dell’apparire che ha caratterizzato lo stile dell’uomo contemporaneo, così come ci è sembrato importante l’aver sottolineato la responsabilità transgenerazionale, che attiene proprio anche alla biologia evolutiva.

Anna Maria Ferrari Boccacci