RIFLESSIONI SUL PARCO DELLA GENTILEZZA
C’è un angolo di verde, in fondo a una via. È tagliato in due da un sentiero con le panchine, su cui puoi trovare ora qualche sfaccendato che fuma, ora due anzianotte che parlano ad alta voce come si usa nei quartieri popolari. Da un lato di questo piccolo parco, fittamente ombreggiato, vi è un bel recinto in legno per i cani, dove ogni tanto c’è qualcuno che porta il proprio fedele amico a sfogarsi un po’, dopo lunghe ore trascorse in spazi domestici troppo ristretti. Dall’altro lato, appena un po’ più assolata, c’è l’area bimbi. È ben arredata, con altalene, scivoli, cavallucci a molla vivacemente colorati. E qui immagini bambini che giocano, che sognano, lanciando gridolini nell’aria pulita … Ma aihmè, i piccoli nelle nostre città sono pochi e per lo più raccolti tutto il giorno dentro gli asili, lontani dai genitori e dai nonni, che hanno rinunciato al loro ruolo di educatori per rincorre il “lavoro”.
Myriam Bigi
Parma, 24/04/2017