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Una giornata alla ricerca della gentilezza

Un passerotto si posa sulla teglia ancora sporca della zuppa del cane: lo osservo mentre trema di paura …io rallento in silenzio e non lo caccio.
Esco per strada con l’auto e mi capita di sorridere a un bambino, che con lo zaino più grosso di lui, timoroso, chiede di attraversare sulle strisce.
Telefono a un’amica, che cerca un nuovo inquilino per un suo appartamento, segnalandole una persona interessata. Il suo grazie mi ripaga ampiamente.
Compio scrupolosamente la raccolta differenziata dei rifiuti e spiego alla mia colf che in questo modo eviteremo catastrofi simili a quella napoletana.
Corro a pagare le tasse con tre giorni d’anticipo per evitare a me stessa e agli altri spiacevoli affollamenti agli sportelli bancari.
Racconto una barzelletta ad un anziano amico che sta affrontando con dignità la solitudine della vedovanza. La sua sonora risata mi conforta assai.
Mi soffermo ad ascoltare il dolce rumore dell’acqua che s’accavalla sui ciottoli del canale e penso con gratitudine ai monaci, che tanti secoli fa lo scavarono. Oggi noi dovremmo
apprezzarlo e rispettarlo, curandolo meglio e considerandolo un prezioso monumento storico e naturale.
Di pensiero in pensiero, arrivo a considerare in me e forse in ognuno di noi il profondo bisogno d’infinito, che ci solleva dalla quotidianità e ci spinge ad una nobile proiezione superiore, in cui le doti di ognuno emergono fulgide, armonizzandosi con quelle dei nostri simili in un tutt’uno
che non avrà fine. Rifletto ancora sulla nostra società che, dopo le ubriacature del benessere materiale, sta vivendo
il dramma del relativismo e della mancanza di ideali. Essa dovrebbe trovare la forza di risalire la china in una nuova virtù, universale, trasversale, che possa abbattere tutte le barriere, insegnandoci che nella vita dell’uomo quello che conta è la misura, la proporzione, l’equilibrio.
E’ un’idea moderna, quasi matematica. Come in un bel volto vi sono dei rapporti di equilibrio tra le sue parti, così nella vita occorre
appunto equilibrio: nei sentimenti, nei rapporti col prossimo, nel rispetto del passato, dell’attivismo del presente, nella progettazione del futuro.
Chiudo la giornata, arrivando a questa conclusione: la “Gentilezza” ha mille sfumature, ma è la virtù che apre all’uomo il cammino verso la perfezione del suo esistere.

ANNA MARIA FERRARI BOCCACCI